A scuola col Kalashnikov (per dare il “benvenuto” a noi)
Mentre nelle aule occidentali dilaga la “frociaggine”, in quelle russe s’impara a combattere
Nota della redazione di “Soft Air Dynamics”: dopo aver fatto per anni il lavaggio del cervello agli alunni delle scuole occidentali con sciagurate lezioni su “diritti”, “gender” e “inclusività” che hanno trasformato i maschi in mammole delicate e le femmine in ciniche vestali del “chiagne e fotte” (leggasi #MeToo), i governanti dell’area Nato vorrebbero d’un tratto richiamare i giovani allo spirito guerriero nella prospettiva di mandarli a morire in Ucraina per salvare il culo a Zelensky e, a tale scopo, cercano affannosamente di trovare una formula che ripristini il servizio di leva, possibilmente senza sconvolgere i pupi e le loro famiglie, dunque l’opinione pubblica (leggasi elettorato). Intanto, siccome sono delle volpi, accelerano sul cambio di sesso, così da opporre alle armate di Putin tante maschiette e tanti femminelli duri e incazzati. Nel frattempo, in Russia… Nella Russia in guerra, i ragazzi scambiano l’aula col poligono di tiro
Articolo tratto da Reuters
Vladikavkaz (Russia), 24 maggio – David, studente russo di quattordici anni, ha imparato qualcosa di nuovo questo mese: sparare con precisione con un Kalashnikov è più complicato che con una pistola.
Con altri alunni, ha avuto modo di provare le armi da fuoco come parte dell’addestramento militare di base, una peculiarità del programma scolastico che era stata abbandonata negli ultimi anni dell’Unione Sovietica, ma è stata reintrodotta dall’inizio della guerra della Russia in Ucraina.
Nella città meridionale di Vladikavkaz, questo mese adolescenti in uniforme mimetica si sono alternati nel tiro con le armi da fuoco e nella pratica del primo soccorso sotto gli occhi degli istruttori.
«È più facile sparare con una pistola. Ed è più difficile prendere la mira con un fucile d’assalto», ha detto David, un ragazzo allampanato coi capelli neri e gli occhiali.
Boris Kantemirov, capo locale di un’organizzazione di volontariato che sostiene le forze armate, ha affermato che la formazione ha fornito competenze di cui ogni soldato avrebbe bisogno.