19 Marzo, 2024

header banner
header banner
header banner
header banner
header banner
header banner
In evidenza
L’onestà vince sempre

L’onestà vince sempre

Salve, lettori di Soft Air Dynamics, voglio esordire con una semplice domanda: cosa sareste disposti a fare per vincere nella vita?

“Vittoria” è un’espressione che, nel corso del tempo, è andata distorcendosi sempre più, acquisendo un significato diverso per ogni tipo di persona. La vita,  al giorno d’oggi, già di per sé è considerata una competizione perenne, che mette le persone le une contro le altre, e questo, a parer mio, è il motivo di tanti dei disastri grandi e piccoli che accadono nelle vite dei singoli e dei gruppi. Penso che competere costituisca da sempre un istinto naturale, che non possiamo sopprimere e che ci porta ad adottare un determinato comportamento ed agire in svariati modi, ma tutto questo varia da persona a persona.

Per quanto mi riguarda, la vera sfida è sempre stata quella di riuscire ad essere onesto con le persone in qualsiasi circostanza. Tengo a precisare che non sono qui a parlare di questo sacro valore – l’onestà – con presunzione, voglio solo far capire quanto essa sia importante per me.

L’onestà è il valore che ognuno di noi dovrebbe inserire nello “zaino della vita” ogni mattina prima d’incamminarsi per la propria strada. Mi viene in mente, in proposito, una frase celebre di Paul Brulat, famosissimo scrittore e giornalista francese a cui tengo particolarmente: «Basta un istante per fare un eroe, ma è necessaria una vita intera per fare un uomo onesto».

Mi sbaglio o vi ho sentiti ronfare?… Sì, lo so, forse sono stato un po’ noioso e magari vi siete messi a controllare il vostro profilo social… e forse è proprio questo l’aspetto dolente della mentalità di oggi: ignorare gli insegnamenti di vita che, salvo rari casi, ogni genitore insegna ai propri figli durante la loro crescita.

Il motivo per cui state leggendo questa pagina sta sicuramente nel fatto che siete interessati al soft air, lo praticate o vorreste praticarlo. Che siate “veterani” oppure alle prime armi, vorrei porvi un’altra domanda, che forse può sembrare banale: cos’è il soft air? Già mi sembra sentire molti di voi rispondere che è si tratta di uno sport nel quale si utilizzano dei fucili giocattolo che sparano degli innocui pallini simulando un combattimento, e che quando si viene colpiti bisogna “dichiararsi” alzando mano e uscendo momentaneamente dal gioco.

Ecco, è questo il punto a cui volevo arrivare: il dichiararsi colpiti, un’azione tanto semplice quanto difficile da effettuare, o per pigrizia o per “furbizia”. Certo, come no, esistono dei fattori esterni che possono impedire al giocatore di percepire l’impatto del pallino e, conseguentemente, dichiararsi colpito… ma per favore, ragazzi, chi vogliamo prendere in giro? Dite la verità: non vi è mai capitato di fare i furbetti preferendo continuare a giocare piuttosto che uscire dal campo per attendere il game successivo?… Vi lascio alla vostra coscienza…

Per parte mia, voglio raccontarvi un episodio risalente alla mia prima partita di soft air, circa otto anni fa, praticamente ancora bambino. Arrivo sul campo, sono molto eccitato per questa nuova esperienza. Scendo dall’auto, salgo sulla mia sedia a rotelle e comincio a prepararmi. Mi rendo conto che per tutti i giocatori presenti è molto insolito vedere, in un contesto del genere, una persona seduta… e questo suscita in me un sentimento di sfida: devo dimostrare ad ogni costo che posso appartenere al mondo, al mondo del soft air. Iniziata la partita, mi ritrovo davanti un “nemico”: provo ad ingaggiare in modo impreciso, ma del tutto normale per un principiante, e ad alta voce gli grido più volte di dichiararsi, ma lui mi colpisce senza alcun problema, e in quel momento sono proprio io a non dichiararmi. Un mio compagno di squadra mi s’avvicina con atteggiamento serio e mi dice bruscamente che, se voglio essere trattato come tutti gli altri, devo essere leale e lasciare la mia presunzione a casa. Ecco, in quell’occasione ho appreso una lezione che ancor oggi rappresenta uno dei cardini del mio modo di affrontare la vita.

Il soft air è un gioco, ma è anche un’occasione per imparare cose che ci porteremo dietro per il resto della nostra esistenza; insegna ad amare la natura, a rispettare gli altri, ad essere altruisti, a conoscerete persone che forse saranno nostre amiche per sempre; insegna inoltre non demordere di fronte agli ostacoli e a superare i nostri limiti; soprattutto, ci abitua ad apprezzare la vittoria disponendoci ad accettare la sconfitta.

Vittoria, sconfitta, competizione, onestà, fratellanza… questi sono i valori che il soft air racchiude in sé. E voglio proprio dirvelo: a me questo sport ha ridato la vita, mi ha fatto iniziare progetti che ancora oggi porto avanti e che spero siano d’aiuto a chi, come me un tempo, pensa che certe cose siano impossibili, o per via dei propri limiti fisici, o a causa dei pregiudizi altrui… o per sfiducia… quella stessa sfiducia che a volte ci rende moralmente deboli e ci induce a non dichiararci.

Aldo Landolfi

About The Author

è l'unica rivista mensile a diffusione nazionale interamente dedicata allo "sport del 21° secolo": il soft air, gioco di squadra che riunisce in sé le discipline del combattimento a fuoco simulato.

Related posts