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Softgunner trentenne muore sul lavoro precipitando dal tetto

Giuseppe Leanza (nel riquadro), il trentenne morto sul lavoro a Borgo Panigale, rione di Bologna.

Nota della redazione di “Soft Air Dynamics”: ennesimo lutto per il soft air italiano ed ennesima morte sul lavoro. Come scrivemmo un anno fa commentando un caso analogo accaduto nella provincia di Lucca, nessuno dovrebbe mai morire sul lavoro. Il lavoro non è la guerra, il lavoro serve a portare a casa il pane e a far vivere la famiglia. Le morti sul lavoro sono una piaga, una vergogna per l’Italia, una falcidia pressoché quotidiana che non accenna mai a finire. Riposa in pace, Giuseppe. E che tu sia l’ultimo.

Giuseppe Leanza, 30 anni, morto sul lavoro: è precipitato dal tetto di una ditta a Bologna

L’uomo è caduto da un’altezza di 10 metri dopo avere sfondato un lucernario che non ha retto il suo peso. L’incidente ieri mattina in un’azienda di Borgo Panigale

Articolo tratto da Il Resto del Carlino

Bologna, 6 dicembre 2022 – Un attimo prima della tragedia, l’ultima storia su Instagram. “Lavoriamo per hobby”, scherzava Giuseppe Leanza, riprendendosi con lo smartphone assieme ai colleghi, impegnati sul tetto della ditta Tacam di via Fossa Cava a Borgo Panigale.

Pochi minuti dopo aver postato quel breve video, Giuseppe, 30 anni, è precipitato. Giù per dieci metri, attraverso un lucernario che si è infranto sotto il suo peso. È finito con un tonfo sordo sul pavimento della ditta che si occupa di vendita di pneumatici. Lo ha visto uno dei dipendenti dell’azienda che ha subito dato l’allarme. Ma per Giuseppe era già troppo tardi.

Troppo gravi i traumi riportati nella caduta, troppo violento l’impatto al suolo, dopo un volo dal tetto. Erano da poco passate le 9 del mattino quando si è verificato il terribile incidente sul lavoro. Il ragazzo, siciliano d’origine ma da qualche tempo residente a Zola, lavorava per la Leanza Costruzioni Srl.

Era arrivato presto a Borgo Panigale, per quell’intervento di rifacimento alla copertura del tetto in lamiera del capannone. Un’operazione fatta chissà quante altre volte prima. Ieri mattina, però, qualcosa è andato storto. Il ragazzo ha messo un piede in fallo, forse confidando che il vetro sotto di lui riuscisse a reggere. E invece in un attimo, quello necessario a sentire lo scricchiolio, stava già precipitando nel vuoto sotto di lui.

A nulla è valso l’intervento dei sanitari del 118, che hanno soltanto potuto constatare la morte del giovane operaio. Subito in via Fossa Cava sono arrivati anche i carabinieri della compagnia di Borgo Panigale e gli ispettori della Medicina del lavoro dell’Ausl, per verificare se tutte le norme relative alla sicurezza dei luoghi di lavoro fossero rispettate o ci sia stata qualche omissione, tale da mettere in pericolo mortale il ragazzo, grande tifoso del Milan e appassionato di softair.

Del tragico infortunio è stato informato anche il procuratore di turno e, come da prassi in questi casi, verrà aperto un fascicolo per fare luce sulla terribile vicenda. Soltanto a marzo scorso, nel cantiere di un palazzo in ristrutturazione a Castel Maggiore era morto in analoghe circostanze Vasyl Syrotiuk, cinquantenne ucraino da una vita residente a Rastignano con la famiglia.

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